VIAGGIO A RAVENNA
Una manciata di zaffiri. Una mano che si schiude, lasciando brillare le preziose pietre che teneva nascoste.
Questa è l’impressione che si ha quando, persi per le anonime strade e silenziose di Ravenna, capita di imbattersi in un edificio di semplici mattoni, schietto e rude all’esterno, come la mano di un contadino, ma rivestito all’interno di luce. Cangiante e vivida scaturisce dall’accordo armonioso di migliaia di tessere, accostate a comporre immagini di arcana bellezza. Quella che ha ispirato un poeta, ospite dei Signori della città, mentre componeva la preghiera piena di grazia che è il suo Paradiso.
Ravenna è una storia affascinante da raccontare, che prende il via in tempi remoti quando, da piccola isola circondata da paludi, diventa sede dell’impero romano d’Occidente prima, poi corte del grande Teodorico, infine capitale dell’esarcato bizantino, arricchendosi di monumenti grandiosi e magnificenti. San Vitale, una variazione tonale di verde e oro, il Mausoleo di Galla Placidia il cui colore blu ispirerà anche Cole Porter (!), Sant’Apollinare in Classe, traduzione perfetta dell’idea che del paradiso avevano alla metà del VI secolo. Un’immersione nell’arte bizantina, sopraffatti da una bellezza antica ma che si accompagna a presagi straordinari di modernità.
Il nostro sguardo si poserà anche su un’altra fioritura, molto più tarda, quella del Rinascimento. Non lontano, ecco Rimini, il cui gioiello costruito con proporzioni musicali, il Tempio Malatestiano, si fa scrigno di un altro tesoro, l’affresco di Piero della Francesca, celebrativo del signore della città, Sigismondo Malatesta. E avremo la fortuna di un congedo raro e prezioso: Cesena ci accoglierà in una delle biblioteche umanistiche meglio conservate, la Sala Malatestiana, capolavoro del Quattrocento.
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