Viaggio di 4 giorni nel Lazio
All’ombra dei pini, immersi da secoli in un silenzio profumato di verde, una strada corre verso sud, verso floridi centri e un porto antico.
Creata e disegnata da sapienti misuratori della terra, l’Appia corre dritta tra le campagne, ai margini di laghi, ai piedi di monti.
Fuori dalla città, la sua storia è storia di notabili romani e splendide matrone, di tenaci cristiani e martiri gloriosi, di imperatori temuti e di leggendari fondatori.
Qui si alternano le città dei morti, catacombe e mausolei, e ville di delizia e torri e un circo.
Dei milioni di passi e di ruote, restano solchi incisi nella pietra lucente.
E poi, il paesaggio muta: la strada s’insinua in uno scenario ancestrale, forgiato da antichi vulcani, e sfiora le acque placide del lago di Albano, nome che evoca mitiche fondazioni e racconti di eroi; tocca Castel Gandolfo, residenza amata dagli onnipotenti Barberini; infine s’inoltra tra i boschi di Nemi, consacrati a Diana, lambiti dalle acque che hanno nascosto per secoli le celeberrime navi di Caligola.
Più a sud corre di nuovo libera, solca la piana pontina su cui strapiombano i Monti Lepini, abitati da centri antichi, appollaiati sulle cime come Norba, fiera città latina, dotata di possenti mura, Sermoneta, preziosa perla dello scrigno dei Borgia e Valvisciolo, meta amata da devoti pellegrini.
Mentre a valle la memoria di un villaggio scomparso riecheggia nel Giardino di Ninfa, luogo di delizia dell’anima, grata sosta ai lunghi cammini.
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