Viaggio di 5 giorni in Sardegna
Il mare in sottofondo, il vento, la luce pungente e poi il verde lungo le coste, le distese sterminate e brulle di grotte, sassi, rilievi.
La linea dell’orizzonte spezzata all’improvviso da cumuli di roccia, sistemati con arte sapiente prima della storia, prima di tutto. Un profumo intenso, misto di essenze e salsedine, si spande tra gli arbusti, all’ombra delle torri d’avvistamento di pericoli che non ci sono, forse, più.
Questa è l’isola antica che, sonnacchiosa, attende sulla soglia dell’estate.
Nel suo cuore, lontano da qualsiasi blu, ecco Barumini, relitto imponente di civiltà sconosciute, la cui nascita si perde nella notte dei tempi; Santa Cristina, col suo santuario millenario, ma eretto per venerare altri dei e Cabras, i cui giganti di pietra nati dalle viscere della terra vigilano silenti.
Verso occidente giace Tharros, protesa nelle acque del Sinis, figlia di genti fenicie, rinnovata da imperatori, devastata dagli invasori; da lei rinacque Oristano, nel Mille e non più Mille, con la sua Santa Giusta, eco di Medioevo in una regione dalle sinfonie arcaiche.
Un’eco che si ode anche più a sud, tra le strade e le mura di Cagliari, la cui cattedrale custodisce un tesoro di scultura romanica e il museo, invece, una storia che si racconta dall’inizio, dall’approdo dei primi naviganti d’Oriente. Che in un tempo altro giunsero a Nora, felice sito di prospere genti, a Sant’Antioco, santuario prescelto per riti iniziatici, e a Chia, luogo privilegiato da cui abbracciare l’orizzonte di blu che circonda tutta l’isola. Blu che si fonde, a volte, con sabbie lucenti, vero miracolo di bellezza.
Tappe: Nora, Chia, Cagliari, Cabras, Barumini, Oristano, Monte Prama, Tharros
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