Il Museo Poldi Pezzoli, fino al 24 giugno, si fa teatro di un allestimento unico e, probabilmente, irripetibile. Saranno infatti esposte insieme, per la prima volta dopo più di mezzo millennio, otto tavole del polittico realizzato da Piero della Francesca per l’altare della chiesa degli Agostiniani, nella “sua” Borgo Sansepolcro.
L’opera, della metà del Quattrocento, fu smembrata e dispersa nel XVI secolo: ancora oggi, non è stato possibile rintracciare la pala centrale e la predella. Non solo: le varie parti conservate sono ai quattro angoli del mondo! Londra, Lisbona, Washington, New York.
Ma, ogni tanto, i miracoli avvengono e questa volta è accaduto a Milano (ci aveva provato anche l’Hermitage ma senza successo).
Ecco ora riunite tutte le tavole: Agostino dal ricco paramento liturgico, Nicola, con gli arditi scorci prospettici delle mani, Michele, dall’espressione impassibile nella certezza del Bene e Giovanni, umilmente chino sui misteri della Scrittura. Uno straordinario saggio della costante ricerca formale del pittore, perfetto cesellatore dello spazio, le cui figure abitano silenti ed immobili, scolpite da una luce che non ha alcuna connotazione temporale o atmosferica.
Emozionante vedere per la prima volta il Polittico riunito nella sua – quasi – interezza: solo così possiamo percepire il profondo senso di equilibrio, la calibrata disposizione delle figure, il silenzio mistico che permea le opere di Piero della Francesca.
La visita comprende una selezione di opere del Poldi Pezzoli, connesse per tempo, stile e soggetto con il Quattrocento di Piero.