A Palazzo Reale la mostra Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana.
La prima impressione? Opulenta, grandiosa, rutilante. Magnetica già dalla prima sala. E poi, superata quella, ci si perde in un viaggio fantastico e immaginifico… dentro la testa di Stefano Dolce e Domenico Gabbana. Fil rouge il Barocco, la Sicilia, i fuochi d’artificio, le macchine processionali; ma anche Milano.
E’ una grande celebrazione irriverente questa mostra, diversa da tutte e davvero inaspettata. Ma è anche un viaggio ricchissimo nel made in Italy, tra le pieghe dell’artigianalità, i filati, il taglio, il ricamo, la ricerca dei materiali, che sono davvero tutti quelli della creatività: i tessuti, certo, ma anche gli stucchi, i mosaici, le maioliche, i cristalli…
E’ un carosello di colori vertiginoso. La prova che l’ispirazione nasce ovunque, ma anche che, tra l’idea e l’oggetto realizzato, passano infinite conoscenze tecniche, la ricerca sui materiali, la sapienza di molte mani.
Di sala in sala, il viaggio è anche nella storia, pieno di rimandi ai luoghi, e alle opere d’arte. Un omaggio alla pittura, all’architettura, alla scultura. Dai ritratti di Moroni alle vetrate ottocentesche del Duomo di Milano. Da Caravaggio alle sale della reggia di Versailles e, naturalmente, al Gattopardo cinematografico di Luchino Visconti.
E’ una mostra che offre più suggestioni di quante l’occhio ne possa assorbire. Puro entusiasmo per il bello. Opulenza, dicevamo? Che termine riduttivo!
Attenzione però, l’esuberanza cromatica, il senso del gioco, il rincorrersi delle ispirazioni di sala in sala, è anche il racconto -solido- del Made in Italy. 1984-2024: 40 anni di stile. Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana.