La mostra Obey. The art of Shepard Fairey, alla Fabbrica del Vapore, è aperta fino al 27 ottobre 2024.
È ormai una abitudine, alla Fabbrica del Vapore, quella di proporre mostre che guardano al panorama contemporaneo. L’ultima arrivata, punta l’attenzione su un nome internazionale e tra i più quotati, quello dell’artista e illustratore Shepard Fairey: americano, classe 1970, nome d’arte, Obey.
Obey. The art of Shepard Fairey, è un omaggio ai suoi 35 anni di carriera, iniziata nel mondo degli skaters e della Street Art statunitense.
Street Art alla Fabbrica del Vapore quindi? No, davvero! Shepard Fairey, dalla strada ha certamente cominciato, nel 1989, appiccicando stickers per le strade di Providence ma, nel 2008, già lasciava un segno indelebile rendendo iconico il volto di Barak Obama, allora in campagna elettorale. Oggi realizza grandi installazioni pubbliche, persino sulla Torre Eiffel.
Del linguaggio di strada, nel suo lavoro restano la forma semplificata e il linguaggio immediatamente comprensibile, ma della ruvidezza effimera dei manifesti illegali, strappati e destinati a durare appena un po’, sopravvive solo la citazione estetica.
L’avventura artistica di Obey, dagli esordi ad oggi, è un caleidoscopio di spunti attraverso i quali meditare su come cambia il mondo. Una riflessione sull’ Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, a quasi 90 anni dal mitico saggio di Walter Benjamin… solo per cominciare!
Fin da subito, in parallelo all’evoluzione dello stile, che dai retini lo fa approdare alla stampa digitale, Fairey forgia anche un’inedita strategia di marketing, un modello di business nuovo, per comunicare l’arte, per far circolare idee, e anche per vendere.
I contenuti intanto, passano dal semplice ricorso a immagini popolari impiegate come generico stimolo alla riflessione, all’attivismo vero e proprio: politico, ambientale, sociale.
Le radici del suo stile affondano nel classico -dal Costruttivismo Russo, a Barbara Kruger- e pescano dalla strada -tra i manifesti psichedelici degli anni ’70 e le icone pop-.
Le sue immagini sono accattivanti, attirano lo sguardo e colpiscono allo stomaco.
Tra lavori ormai storici e opere nuovissime, la mostra Obey. The art of Shepard Fairey, alla Fabbrica del Vapore, è davvero una bella occasione per ritrovarlo, conoscerlo o per saperne di più.