Il 2 aprile (1891) alle 9 e 45 del mattino, Max Ernst ebbe il suo primo contatto con il mondo sensibile, quando uscì dall’uovo che sua madre aveva deposto nel nido di un’aquila e che questa aveva covato per 7 anni.
O così almeno parrebbe, secondo il racconto di Ernst stesso.
Il resto della sua storia, che non tradisce questa scoppiettante premessa, si racconta attraverso 200 opere, arrivate a Milano grazie a una serie di prestiti internazionali e visibili, a Palazzo Reale, fino al 26 febbraio 2023.
La visita guidata alla mostra Max Ernst è, visti i presupposti, la certezza di un viaggio ipnotizzante!
Per cominciare: un viaggio attraverso i mondi tormentati e dirompenti delle avanguardie, a cui Ernst aderisce e di cui, in molti modi, è precursore. Prima il Dada, di cui è un promotore nella Germania sconfitta del primo dopoguerra. Poi il Surrealismo, nella Parigi degli anni ’20 e ’30.
Un viaggio fatto anche di ricerca: Ernst è inesausto sperimentatore di tecniche e linguaggi, nei quali riversa il suo immaginario complesso, fatto di proiezioni dell’inconscio, ma anche di leggi matematiche. Collage, frottage, grattage e decalcomania si susseguono e sovrappongono ai più tradizionali linguaggi pittorici. A questi vanno aggiunti la forza di gravità e l’uso del pendolo, per riprodurre le oscillazioni generate dalle equazioni parametriche e lo spazio delle geometrie ‘non euclidee’.
Infine il viaggio dell’artista, è anche il viaggio dell’uomo. L’arte di Ernst si fonde con i racconti di vita delle comunità artistiche di cui è stato parte. Le sfide dadaiste all’ordine borghese in Germania, le provocazioni e l’infinito gioco di seduzioni dei surrealisti in Francia. E poi l’approdo negli Stati Uniti, dove la diaspora degli artisti europei espatriati a causa della guerra –e proprio di proprio Ernst in particolare- contribuisce all’esordio dell’arte americana di Pollock e degli espressionisti astratti.
E le infinite peripezie sentimentali dell’irriducibile seduttore? Aggiungiamo anche quelle!
Vi aspettiamo con le visite guidate alla mostra Max Ernst, a Palazzo Reale.
Tenete d’occhio il nostro calendario: a breve, le prime date!