È aperta fino al 24 ottobre 2021 la mostra Il Corpo e l’Anima. Da Donatello a Michelangelo.
Una mostra preziosa racconta a Milano come il pensiero umanistico, che dopo secoli di misticismo rimette l’uomo al centro del mondo -l’uomo che è fatto di carne (il corpo) e di emozioni (l’anima)- prende forma nell’arte, e in particolare, nelle tre dimensioni della scultura.
Le sale della mostra, allestita al Castello Sforzesco, ci accompagnano in un percorso emozionante, il cui punto di avvio è la figura di Donatello, il vero, imprescindibile punto di partenza di una nuova idea di scultura.
Sono potenti le opere di Donatello selezionate per l’occasione -toglie il fiato la crocifissione in bronzo prestata dal Museo Nazionale del Bargello-, ma al di là di quelle, la sua presenza riecheggia ovunque, e chiarisce il processo di rinnovamento che mette in atto in tutta la penisola, e non solo.
Ed è l’antichità a sostanziare questo rinnovamento. Donatello rilegge l’antico, e lo fa, non solo in termini di proporzioni e canoni, bensì cercando di riscoprirvi l’uomo. Rappresentarlo significa infondergli vita, utilizzare la mobilità del corpo per esprimerne il sentimento.
E quando il processo messo in moto da Donatello si estende a tutta la penisola, in ogni corte, signoria, repubblica, trova la sua via dando vita a un Rinascimento polifonico di cui si colgono sorprendentemente bene le sfumature e le tonalità. La mostra le evidenzia attraverso le opere degli artisti che sviluppano gli spunti donatelliani: Andrea Mantegna e Antonio del Pollaiolo, solo per citare i più noti. Ma saranno forse le opere dei ‘meno noti’ a impressionarci di più!
E di questo passo, attraverso 60 anni circa di storia dell’arte, da Donatello, si arriva fino a Michelangelo. Partiti da Firenze, si approda a Roma.
La mostra Il Corpo e l’Anima. Da Donatello a Michelangelo, è organizzata in collaborazione con il Louvre (dove è stata allestita nei mesi scorsi, quasi identica) e gode di prestiti da molte altre istituzioni formidabili, come il Victoria&Albert di Londra, l’Albertina di Vienna, il MET di New York e numerose sedi museali italiane, come il Bargello di Firenze e i Musei Reali di Torino (ma la lista è ben più lunga).
L’unico rammarico è l’accesso reso sempre più complicato ai gruppi organizzati e la sensazione, che si fa purtroppo sempre più nitida, che l’offerta culturale si voglia rivolgere a circoli ristretti di estimatori solitari (e no, non ci riferiamo alle norme igieniche e di distanziamento, che comprendiamo e condividiamo)… ma non ci arrendiamo! A settembre le prime visite guidate con Acànto. Per ora, e per chi può, vi proponiamo di approfittare del martedì, giorno in cui, il pomeriggio, l’accesso alla mostra è gratuito (e prenotabile!)