Avete una mezza giornata a disposizione?
Sì, perché questo è il tempo minimo da spendere in villa: la storia, i racconti dei suoi proprietari e degli ospiti, i gossip – perché no! -, le vicende architettoniche, la società lombarda tra Sette e Ottocento.
Cominceremo col dire che è nata dalle carte dell’architetto Piermarini – quello della Scala! – in mezzo ad un rigoglioso parco, alla fine di uno stradone che la collegava (e la collega) a Milano. L’anno è il 1777, e la villa è il desiderio esaudito dell’Arciduca d’Austria, Ferdinando I, e della consorte, Beatrice d’Este di avere un luogo di diporto non lontano dalla città.
Il risultato è straordinario, oggi come allora: le sale di rappresentanza sono state restituite al primitivo splendore grazie ad un restauro filologico poco meno di dieci anni fa.
Ecco gli appartamenti reali di Umberto e Margherita, con arredi provenienti anche da Londra, la biblioteca e la camera del re; gli appartamenti privati al piano Secondo Nobile, tra i quali quello degli Imperatori di Germania, del Principe di Napoli e della Duchessa di Genova, Elisabetta di Sassonia.
E poi la sala da ballo, unico salone a doppia altezza della villa e con pavimento in seminato veneziano, le sale da pranzo e il Belvedere, sito all’ultimo piano e da cui si gode la vista magnifica del Parco.
La visita guidata comprende anche gli esterni della Villa e… il Teatrino di Corte, vero gioiello del Canonica, l’allievo prediletto del Piermarini.
E se avete anche… l’altra metà giornata da passare a Monza, vi proponiamo la visita al Duomo, alla Cappella di Teodolinda e al Museo del Tesoro del Duomo: i dettagli li trovate cliccando qui