Gita domenicale al lago, lungo la sponda piemontese dell’alto Verbano, proprio a un passo dal confine con il Canton Ticino.
Oltre Stresa, oltre il golfo delle isole Borromee, verso nord, si schiude un paesaggio completamente diverso, in cui nei riflessi mobili dell’acqua si specchia un’ininterrotta macchia di verde, lussureggiante e prepotente, che cela piccoli tesori tra un’insenatura e l’altra.
Non solo le ville di Otto e Novecento, sedi delle vacanze “in” di artisti e letterati, che si susseguono una dietro l’altra per tutto il profilo del lago, ma anche piccole chiese da pellegrini, sperdute sull’alta linea di costa e raggiungibili solo a piedi, per fortuna loro e nostra!
È così per San Gottardo, in Carmine Superiore, chiesa rupestre rimasta inalterata per secoli e oggi custodita dai pochi residenti del borgo. Costruita a partire dal 1332 su di uno sperone roccioso, a strapiombo sulla valle sottostante, e compiuta nel 1400, è celebre (o dovrebbe esserlo!) per i suoi cicli decorativi, sia all’esterno sia all’interno della chiesa: affreschi straordinari risalenti all’epoca viscontea.
Sulle volte si sviluppano le Storie di San Gottardo di Hildesheim e le Storie di San Bartolomeo, ciclo straordinario dedicato all’apostolo… i modelli? Addirittura Gentile da Fabriano, la miniatura degli studioli delle biblioteche, gli erbarii medioevali!
E sulla roccia intorno alla chiesa, incisioni risalenti all’età del Bronzo!
Poi si scende dolcemente verso Cannobio, uno dei luoghi più belli del Verbano, meta di pellegrini un tempo e di turisti oggi.
Tra gli edifici duecenteschi e i vicoli che corrono paralleli alla spiaggia, spicca il Santuario della Santissima Pietà, voluto da San Carlo Borromeo come custodia della sacra costa (non vi anticipiamo nulla!). All’interno, la Salita al Calvario di Gaudenzio Ferrari merita da sola la visita.
La passeggiata a Traffiume, piccolo comune all’imbocco della Val Cannobina, conclude la giornata. A pochi passi dal centro, oltre la fonte miracolosa dell’acqua ‘carlina’, il torrente forma un orrido, un piccolo canyon, un vero spettacolo naturale, attraversato già in epoca augustea da un ponte che si conserva ancora oggi, custodito dalla piccola chiesa oratorio di Sant’Anna, appollaiata sulla roccia.
Gita consigliata a tutti, ma ricordatevi che dovremo salire per dieci minuti su di una mulattiera per raggiungere la chiesa: ne varrà la pena!